Etichette green: ecco come riconoscerle

etichette greenL’attenzione all’ambiente sta contagiando (fortunatamente!) tutti i settori. Dai trucchi alle etichette: un mondo green tutto da scoprire e riconoscere. Vediamo, allora, insieme quali sono i marchi più importanti, il loro significato e, soprattutto, come riconoscerli.

Partiamo proprio dai vestiti: se vuoi essere sicura che il tuo abbigliamento in cotone sia biologico, o che la lana provenga da allevamenti sani, allora devi cercare determinati bollini. Oeko tex, ad esempio, è il marchio che certifica che il tessuto che stai indossando è anallergico. Di fatto, non garantisce che le fibre siano biologiche, ma solo che a contatto con la pelle non provocano reazioni allergiche.

E’ un marchio sottoposto a rigidi controlli, soprattutto quando si parla di abbigliamento per i bambini. Un altro marchio molto diffuso è Gots, ovvero Global Organic Textile Standard. Si tratta della certificazione più conosciuta al mondo per quanto riguarda i tessuti biologici: l’azienda controlla tutto l’iter della produzione, dalla semina della materia prima fino al confezionamento.

Naturtexti IVN, invece, è una certificazione interamente tedesca, ma si può trovare anche in Italia. E’ caratterizzata da controlli molto rigidi e severi, e i vestiti venduti devono essere prodotti al 100% con fibre naturali. Per “assurdo” anche i bottoni attaccati ai vestiti vengono controllati, proprio perchè l’attenzione al dettaglio è prioritario.

Infine, Flo.Cert è l’ente di certificazione dei prodotti Fairtrade, che identifica il commercio eco-solidale. Tra l’altro il marchio FairTrade ha anche una certificazione di tipo etica: aiuta, infatti, i lavoratori svantaggiati. Flo.Cert, dal canto suo, controlla che la produzione proveniente dal Sud (dove i controlli sono minori) sia conforme alle disposizioni, in modo che i vestiti prodotti vengano indossati in tutta tranquillità.

Insomma, le etichette green sono ovunque: questi marchi sono solo i primi ad essere completamente riconosciuti. Tuttavia, speriamo che nel futuro aumentino notevolmente, e che tutta la produzione sia orientata all’ecosostenibilità.

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