Migliora il deficit commerciale per gli Stati Uniti

Negli Stati Uniti sono stati pubblicati alcuni interessanti dati statistici che – come da attese – manifestano un contenimento della presenza del deficit commerciale, in via di contenimento. Di fatti, la stima preliminare della bilancia commerciale dei beni per il mese di maggio ha fatto registrare un deficit di -65,9 miliardi di dollari, in flessione da -67,1 miliardi di dollari riscontrati nel corso del mese di aprile. Le esportazioni aumentano di 0,4 per cento mese su mese, dopo due contrazioni mensili consecutive; a maggio, in particolare, risultano in rialzo particolarmente sostenuto le auto e i beni di consumo.

Pil USA registra nuova revisione al rialzo

Negli Stati Uniti la stima finale del Pil recentemente pubblicata e relativa al quarto trimestre dello scorso anno, ha registrato una revisione al rialzo, portando così il tasso di sviluppo del prodotto interno lordo dal +1,9 per cento che era stato precedentemente indicato, al nuovo livello del +2,1 per cento trimestre su trimestre su base annualizzata, contro le attese che vedevano invece un miglioramento più modesto a +2,0 per cento trimestre su trimestre.

PIL area euro cresce come da attese

Stando a quanto asseriscono gli ultimi dati pubblicati dall’Eurostat, il prodotto interno lordo dell’eurozona è accelerato a 0,5 per cento trimestre su trimestre nel corso del quarto trimestre 2016, da 0,4 per cento trimestre su trimestre nel terzo periodo dello scorso anno, in linea con le attese di consenso dei principali analisti di mercato.

Stati Uniti, crescita economica migliore del previsto

man-76202_960_720I mercati finanziari sembrano aver gradito in misura rilevante la notizia secondo cui il dato sul Prodotto interno lordo Usa sarebbe migliore delle previsioni. Nella sua seconda lettura, infatti, il Pil viene innalzato dal + 0,5 per cento della stima flash al + 0,8 per cento di quella definitiva, su base trimestrale. Un dato che ha permesso di generare un pò di fiducia aggiuntiva sui mercati azionari e, probabilmente, la convinzione che la Federal Reserve è sempre più vicina alla scelta del riavvio della sua strategia di rialzo dei tassi di interesse di riferimento.

Più nel dettaglio, l’indice dei prezzi Pce (cioè, il deflatore dei consumi) nel corso del primo trimestre è cresciuto dello 0,3 per cento su base trimestrale, mentre la lettura core è cresciuta del 2,1 per cento su base trimestrale, e la spesa per consumi è incrementata dell’1,9 per cento su base trimestrale, così come la prima stima.

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