Storia ed evoluzione del bagno: dalle origini ai giorni nostri

11 fotomuseo.itLa storia del bagno è molto curiosa e, forse, ti sorprenderà scoprire che essa è indissolubilmente legata allo studio antropologico delle buone maniere. Come sono correlati questi due aspetti? Tramite la privacy. Ai tempi dei nostri antenati, infatti, le buone maniere non esistevano e i nostri avi erano decisamente più burberi di noi contemporanei. Per questo motivo, le abitazioni non prevedevano alcuno spazio adibito alla privacy, tra cui appunto, quello dedicato ai bisogni primari fisiologici.

I bagni nell’antichità

É solo con la creazione della stanza da bagno che si inizia a parlare del concetto di privacy e di un’evoluzione della società, anche dal punto di vista delle buone maniere. Il bagno, anticamente, era uno spazio inesistente all’interno delle abitazioni private. La parola bagno infatti, deriva dal termine latino “balneum”, e all’epoca, aveva a che fare con le pratiche di benessere e i rituali che avvenivano per lo più in strutture pubbliche. Il culto del corpo era idolatrato a prescindere da quello dell’igiene e aveva a che fare più con i concetti di edonismo, che di benessere e salute.

La nascita del bagno vero e proprio

Sarà infatti l’ottocento a portare i bagni privati in casa, intesi come stanze in cui assolvere le necessità personali e le esigenze igieniche. Ovviamente, si trattava di un tipo di stanza che solo i ricchi possedevano, per cui il bagno viveva ancora in una dimensione elitaria che sottolineava anche la loro distinzione sociale. Indubbiamente, i bagni ottocenteschi non avevano nulla a che fare con quelli che conosciamo oggi: essi erano enormi stanze con vasche per immersione e adibiti all’espletamento delle fisiologiche necessità quotidiane tramite contenitori che la servitù era solita svuotare e ripulire.

Da qui proviene l’usanza del vaso da notte in camera da letto, per la minzione notturna. Questo è rimasto per lungo tempo un tratto distintivo delle popolazioni dei centri abitati meno sviluppati e purtroppo, ancora oggi, è una pratica diffusa nei paesi in via di sviluppo. I bagni quindi, dal medioevo fino all’ottocento, subirono una progressiva privatizzazione che, secondo gli antropologi, portò alla nascita delle buone maniere. Non è un caso se, dall’oscuro periodo di malattie e carestie, si passa per gradi alla ricerca di un’igiene aristocratica che, nelle corti ottocentesche, apparteneva al bon ton delle casate.

Il bagno moderno

Il passaggio dai bagni antichi a quello moderno si ha con l’introduzione del concetto di “massa” coniato dal sociologo José Ortega y Gasset. Con il termine massa si intende la parte di popolazione meno abbiente, al di fuori della reggenza e dell’aristocrazia ed il passaggio è talmente importante da coinvolgere anche il commercio, la globalizzazione e le produzioni che diventano quindi industriali. Il bagno diventa, mano a mano, uno spazio presente in tutte le abitazioni, una sorta di diritto inalienabile dell’essere umano, un luogo sicuro dove una persona può stare rinchiusa e prendersi cura di sé stesso, per tutto il tempo che desidera. Lo sviluppo delle tecnologie moderne ha reso possibile l’arrivo dei bagni come li conosciamo oggi, a risparmio idrico e dalle linee futuristiche, avvolgenti e minimali. Arrivano docce, vasche con idromassaggio, accessori da bagno e tutto quello che rende il bagno una delle stanze più importanti della casa, unitamente a cucina e soggiorno. Il bagno moderno, a partire dagli elementi funzionali come quelli proposti dalle linee di rubinetterie Remer, è diventato un desiderio fatto di comodità, praticità e irrinunciabile stile.

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