Buoni spunti macro dagli Stati Uniti

ipad-606764_960_720Anche se la settimana non è proprio ricchissima di spunti macroeconomici, negli Stati Uniti si può comunque tirare una buona nota valutativa ricordando che nel Paese si registra in ottobre un rimbalzo particolarmente marcato per la stima preliminare degli ordini di beni durevoli che non solo vedono un incremento ampiamente superiore al consenso (+4,8 per cento mese su mese contro il +1,7 per cento previsto) ma beneficiano anche di una revisione al rialzo del precedente da -0,3 per cento a +0,4 per cento mese su mese.

Cresce il reddito degli americani

reddito-famiglie-01Secondo quanto asseriscono gli ultimi dati statistici forniti dagli USA, la spesa personale dei cittadini americani nel mese di agosto è rimasta stabile (+0,05 per cento rispetto a luglio), dopo +0,4 per cento a luglio su giugno. In termini reali, la spesa cala di -0,1 per cento mese su mese, con una correzione di -0,6 per cento mese su mese per i beni, diffusa sia ai durevoli (-1,2 per cento mese su mese, per via del comparto auto), sia ai non durevoli (-0,3 per cento mese su mese), mentre i servizi registrano un incremento di 0,15 per cento mese su mese.

Economia USA in stabilizzazione

slot soldiI segnali che nelle ultime settimane sono stati provenienti dai dati macro statunitensi, indicano una generale stabilizzazione dell’economia, anche se su livelli piuttosto deboli per attività produttiva e consumi nei mesi estivi.

Dalla consultazione degli ultimi aggiornamenti statistici appare infatti evidente che se da un lato le prime indagini regionali di settembre per il manifatturiero non mettono in luce peggioramenti rispetto ad agosto (i cui dati non erano stati, comunque, particolarmente positivi), si confermano comunque su livelli piuttosto modesti con spaccati negativi.

Stati Uniti, crescita economica migliore del previsto

man-76202_960_720I mercati finanziari sembrano aver gradito in misura rilevante la notizia secondo cui il dato sul Prodotto interno lordo Usa sarebbe migliore delle previsioni. Nella sua seconda lettura, infatti, il Pil viene innalzato dal + 0,5 per cento della stima flash al + 0,8 per cento di quella definitiva, su base trimestrale. Un dato che ha permesso di generare un pò di fiducia aggiuntiva sui mercati azionari e, probabilmente, la convinzione che la Federal Reserve è sempre più vicina alla scelta del riavvio della sua strategia di rialzo dei tassi di interesse di riferimento.

Più nel dettaglio, l’indice dei prezzi Pce (cioè, il deflatore dei consumi) nel corso del primo trimestre è cresciuto dello 0,3 per cento su base trimestrale, mentre la lettura core è cresciuta del 2,1 per cento su base trimestrale, e la spesa per consumi è incrementata dell’1,9 per cento su base trimestrale, così come la prima stima.

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