I mercati finanziari sembrano aver gradito in misura rilevante la notizia secondo cui il dato sul Prodotto interno lordo Usa sarebbe migliore delle previsioni. Nella sua seconda lettura, infatti, il Pil viene innalzato dal + 0,5 per cento della stima flash al + 0,8 per cento di quella definitiva, su base trimestrale. Un dato che ha permesso di generare un pò di fiducia aggiuntiva sui mercati azionari e, probabilmente, la convinzione che la Federal Reserve è sempre più vicina alla scelta del riavvio della sua strategia di rialzo dei tassi di interesse di riferimento.
Più nel dettaglio, l’indice dei prezzi Pce (cioè, il deflatore dei consumi) nel corso del primo trimestre è cresciuto dello 0,3 per cento su base trimestrale, mentre la lettura core è cresciuta del 2,1 per cento su base trimestrale, e la spesa per consumi è incrementata dell’1,9 per cento su base trimestrale, così come la prima stima.
Non solo: il report pubblicato sul mercato americano ha offerto anche un’importante stima ufficiale dei profitti aziendali, sostenendo che al netto delle tasse, ed escludendo la valutazione delle scorte e gli aggiustamenti dei consumi in conto capitale, i profitti delle imprese statunitensi sarebbero cresciuti nel primo trimestre dell’1,9 per cento rispetto al trimestre precedente, dopo che nei due trimestre precedenti era stata rilevata una perdita. Di contro, al lordo delle tasse, i profitti sono cresciuti dello 0,3 per cento, per il primo aumento da un anno a questa parte.
Infine, il report sostiene che rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nel primo trimestre i profitti delle imprese statunitensi sarebbero scesi del 3,6 per cento. Nell’intero 2015 il Pil Usa è inoltre cresciuto del 2,4 per cento.