Nella stagione delle trimestrali dei gruppi finanziari e bancari statunitensi c’è ben spazio anche per Morgan Stanley, che ha annunciato di aver chiuso la prima parte del 2017 con risultati in molti casi superiori alle attese dei principali analisti di mercato. In particolar modo, Morgan Stanley ha annunciato un fatturato netto di 9,7 miliardi di dollari per il primo trimestre, in crescita rispetto a 7,8 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2016.
L’utile netto imputabile al trimestre è stato di 1,9 miliardi di dollari, equivalente a 1,00 dollaro per azione, e dunque con un incremento del 70 per cento rispetto all’utile netto di 1,1 miliardi di dollari (0,55 centesimi di dollaro per azione) per lo stesso periodo di un anno fa. Il livello di profitto ora dichiarato è dunque in grado di superare la stima media degli analisti pari a 90 centesimi di dollaro per azione.
Per quanto riguarda le principali determinanti che avrebbero contribuito al buon risultato trimestrale, si noti come un contributo particolarmente positivo ai risultati sia giunto ancora una volta dall’attività di trading e in particolare su quella da reddito fisso, che registra il maggiore incremento in termini di ricavi rispetto agli altri principali concorrenti statunitensi. Per quanto riguarda l’andamento degli indici reddituali, il ROE si è attestato al 10,7 per cento dall’8,7 per cento del trimestre precedente e dal 6,2 per cento dell’anno scorso, confermando pertanto una strada di sviluppo particolarmente incoraggiante per quanto attiene l’evoluzione dell’indicatore della redditività caratteristica delle attività societarie. Le aspettative degli analisti per l’indicatore erano ancora inferiori, e pari al 9,75 per cento, con il gruppo che stima un valore compreso tra il 9 per cento e l’11 per cento per l’intero 2017, e dunque con un range ben sostenibile secondo gli osservatori.