La storia delle opzioni binarie è una vera e propria epopea: dai primi pionieri che iniziarono coraggiosamente a esplorare le possibilità di questa forma di trading online fino ai giorni nostri in cui le opzioni binarie sembrano diventate una vera e propria moda dilagante.
La chiave del successo delle opzioni binarie sta però soprattutto nei broker e in particolare nei broker di opzioni binarie regolamentati.
Il fatto che i broker siano regolamentati implica anche che sono assolutamente affidabili e sicuri e quindi fare trading diventa un’esperienza assolutamente piacevole. Se un trader deve preoccuparsi ad ogni passo che il broker possa rifirargli qualche bufala, sicuramente non guadagna, persino se lavora con un broker affidabile. Se invece lavora con un broker regolamentato, e quindi garantito CONSOB, può stare sicuro che non ci saranno fregature o problemi e quindi può concentrare tutta la sua attenzione al trading online.
Prima di cominciare la nostra disanima sui broker autorizzati è importantissimo ricordare la direttiva MIFID che è cruciale per lo sviluppo del trading online di opzioni binarie (e del mercato degli investimenti finanziari in generale ma questo è un altro discorso). Ebbene, la direttiva MIFID regola appunto gli investimenti in tutta Europa e ha due punti fermi: da una parte la tutela assoluta dei diritti dell’investitore, qualunque siano le condizioni di mercato e qualunque sia il grado di preparazione dell’investitore stesso. L’investitore deve essere messo in condizione di non perdere denaro, sempre e comunque. L’altro punto decisivo della direttiva MIFID è che i servizi finanziari all’interno dell’Unione Europea devono essere soggetti a libera concorrenza. Questo significa che un broker di opzioni binarie con sede in un paese qualunque dell’Europa ha diritto ad operare anche in Italia (come in tutta Europa) a patto però che sia autorizzato nel paese in cui ha sede. La CONSOB, in questo caso, emette il suo decreto di accettazione fidandosi, come è giusto che sia, del giudizio del paese dove ha sede il broker. Questo sistema, pensandoci bene, è anche estremamente razionale perché l’autorità con sede nel paese del broker ha molti mezzi a sua disposizione per far rigar dritto il broker stesso (a partire dall’utilizzo di forze di polizia giudiziaria per la vigilanza).
Dobbiamo dare atto alla CONSOB di aver sempre guardato con estrema simpatia alle opzioni binarie e di aver posto le basi legali della regolamentazione proprio in riferimento alla direttiva MIFID.
Meno positivo il clamoroso errore giudiziario che coinvolse il broker Anyoption qualche anno fa, che venne addirittura oscurato con il blocco del risoluzione DNS disposto dalla magistratura (cose del genere succedono di solito in Turchia, Corea del Nord o Siria). Alla fine l’errore si è risolto e Anyoption è tornato a essere un broker assolutamente legale. Peccato che nessuno abbia chiesto scusa e soprattutto che nessuno abbia pagato in prima persona per questo errore. Ma sappiamo bene che in Italia un dipendente pubblico non è mai chiamato a rispondere delle sue colpe, anche quando queste causano danni gravissimi.
La situazione attuale è comunque estremamente positiva, con tutti i migliori broker che sono stati regolamentati e che, ai sensi della direttiva MIFID, offrono garanzie di affidabilità, sicurezza e trasparenza a tutti gli utenti.
E i broker non regolamentati? Meglio evitarli. Non perché siano tutti una bufala, anzi, ce ne sono di eccellenti, su questo non ci sono dubbi. Il fatto è che le bufale vere si nascondono proprio tra i broker non regolamentati, quindi meglio non rischiare.