Gli strumenti finanziari derivati sono strumenti negoziabili, che nel tempo acquisiscono e cedono valore sulla base di un’attività sottostante, compresi prodotti come il caffè o la soia, obbligazioni e persino azioni. Sono comunemente utilizzati da trader, banche, operatori commerciali e istituzionali per la copertura contro i rischi di perdite finanziarie subite dal sottostante che detengono, ma possono anche essere utilizzati per finalità fortemente speculative.
L’acquisto o la vendita di un derivato, ad esempio, può ridurre al minimo la perdita finanziaria, ogniqualvolta si verifica un cambiamento importante nel prezzo di un asset che si possiede. La copertura è una tattica popolare usata da coltivatori, produttori, gestori di portafoglio, e utenti delle materie prime, e non stupisce – pertanto – che i derivati siano così diffusi nelle strategie di hedging.
Al momento, le due tipologie di base e più comuni di derivati sono le opzioni e i futures. I trader li comprano e li vendono come un modo per speculare sulla direzione che la volatilità dei prezzi delle attività sottostanti assumerà, tanto che se le loro intuizioni sono giuste e i prezzi si muovono nella direzione che si aspettano, gli stessi trader potranno realizzare un profitto significativo. Se, dall’altro lato si sbagliano, possono perdere l’importo pagato per il derivato e… anche di piu’.
Anche per questi motivi i contratti finanziari derivati costituiscono uno strumento particolarmente delicato da manovrare, che dovrebbe essere riservato unicamente ai trader professionisti, che meglio di altri sono in grado di comprendere quali sono le caratteristiche di tali contratti e quali siano i rischi insiti nel loro possesso.
Consigliamo dunque a chi voglia iniziare a intraprendere delle posizioni in derivati di curare approfonditamente la propria formazione ed esercitarsi a lungo con un conto demo di trading, che possa permettere un miglior impratichimento, allontanando così la tentazione di investire subito il proprio capitale con leve finanziarie elevate.