Il termine guatto proviene dal dialetto ed è utilizzato in alcune Regioni italiane per indicare alcune specie di Gobidi, pesci molto diffusi nel Mediterraneo. Il pesce guatto non è particolarmente pregiato, anche se spesso finisce nelle reti dei pescatori, quindi viene utilizzato per preparare la base della zuppa di pesce, o anche fumetti da utilizzare per altre preparazioni.
Come riconoscere un pesce guatto
Il pesce guatto in genere ha una lunghezza tra i 10 e i 15 cm, anche se ci sono specie di gobidi leggermente più grandi. Il colore è marezzato, tendente al grigio; la testa è tondeggiante e il muso corto e molto allargato, cosa che dà al pesce un aspetto che ricorda vagamente la rana pescatrice. Le pinne sono corte e quelle ventrali si uniscono a formare un disco tondeggiante. Questi pesci vivono sui fondali, da quelli non eccessivamente profondi del Mare adriatico, fino a zone con profondità molto più elevate. Il loro corpo è modificato in modo da renderli adatti a stare fermi appoggiati al fondale marino, da cui traggono la maggior parte del loro nutrimento. Gli esemplari di sesso maschile sono leggermente più grandi rispetto a quelli di sesso femminile e nel periodo della riproduzione assumono una colorazione più scura.
Dove vive il pesce guatto
Lo si trova in diverse zone del Mediterraneo; soprattutto nell’Adriatico, dove è particolarmente apprezzato soprattutto verso nord, tra Friuli, Veneto e Emilia Romagna. Al di fuori del Mediterraneo i pesce guatto è riscontrabile anche nelle vicinanze delle coste irlandesi e della Gran Bretagna. Solitamente in queste acque si trova a profondità maggiori rispetto al mediterraneo, questo fa sì che difficilmente venga pescato, anche perché le reti a strascico in queste zone difficilmente raggiungono i fondali. I gobidi sono una famiglia cosmopolita, alcune specie si trovano anche nelle fredde acque del Mar Baltico e nel mare del nord; in alcuni casi li si può trovare anche nelle acque dolci nelle vicinanze dei tropici.
Come vive il pesce guatto
Stiamo parlando di un pesce da fondale, che quindi tende a non muoversi in modo eccessivo. La riproduzione avviene solo una volta all’anno, all’interno di anfratti o piccole sporgenze in cui le femmine depositano le uova, in modo che siano protette dagli altri predatori o anche dalla forza delle correnti marine. Si cibano di ciò che trovano sul fondale, tra cui alghe e piccoli animaletti, tra cui pesci, crostacei e sottili vermi. Sono animali solitari, quindi in genere quelli che entrano nelle reti da pesca sono in un numero non elevato. Solo nel periodo della riproduzione tendono a riunirsi presso le tane in cui vengono deposte le uova.
La denominazione in Italia
Come dicevamo, il pesce guatto viene chiamato così in alcuni dialetti, soprattutto in Friuli e in alcune zone del Veneto. In altre Regioni lo si chiama goatta, cappuccione, mazzone o testone. Quindi a seconda della zona dell’Adriatico e del Mediterraneo in cui ci si trova il medesimo pesce viene chiamato in modo completamente diverso, tanto da non poterlo riconoscere. Il nome scientifico è Gobius cobitis, in italiano corrente viene chiamato ghiozzo testone, proprio a causa della sua testa ingrossata.
Si cucina il pesce guatto?
In linea generale è difficile trovare ricette che comprendano tra gli ingredienti il pesce guatto, anche perché le sue carni non sono particolarmente apprezzate e non è poi così facile pescarlo. Visto però che normalmente entra nelle reti, soprattutto in alcuni periodi dell’anno, ci sono regioni in cui alcune ricette citano proprio il ghiozzo testone. In particolare stiamo parlando di alcune zuppe delle Marche, o anche del classico fritto misto preparato in Friuli o in Veneto. Molto spesso il ghiozzo viene utilizzato per preparare fondi e zuppe.