Nel corso dei primi cinque mesi dell’anno i fallimenti delle imprese sono cresciute in modo vertiginoso, un incremento di 18,9 punti percentuali rispetto all’analogo periodo del 2013.
Entrando nel dettaglio, dal mese di gennaio a quello di maggio di quest’anno sono state ben 6.342 le imprese che hanno attivato la procedura di fallimento.
In base a questi dati si evidenzia che ogni mese le camere di commercio registrano più di 1.200 fallimenti.
Questi elencati sono i dati resi noti dalla Camera Commercio di Monza e Brianza, che ha eseguito una indagine dalla quale si evince anche quali sono i territori più colpiti dalla crisi.
La regione che rispetto allo scorso anno registra il maggiore incremento di fallimenti, in termini percentuali, è l’Abruzzo, con un aumento del 67,1 per cento.
A seguire la Liguria con una crescita di fallimenti pari al 46,2 per cento, e sul gradino più basso del podio troviamo l’Umbria con un rialzo del 44,4 per cento.
Sempre dal punto di vista territoriale, le regioni in cui invece si rileva un andamento in controtendenza sono il Molise e Calabria, che registrano rispettivamente una diminuzione del 18,2 per cento e del 15,7 per cento di imprese attive in procedure fallimentari.
Con riferimento invece al numero di fallimenti, l’incidenza maggiore si è registrata in Lombardia, dove tra i mesi di gennaio e maggio sono state 1.404 le procedure fallimentari attivate, con un incremento del 15,9 per cento rispetto allo scorso anno.
A seguire il Lazio con 652, il Veneto con 537 e la Campania con 510 imprese.
Di certo numeri allarmanti che fanno riflettere e comprendere come anche in questo 2014 le imprese stanno soffrendo moltissimo ed occorre al più presto intervenire con provvedimenti concreti.