Sembra quasi una situazione assurda e impossibile da vivere, ma molto spesso si ingeriscono i veleni senza accorgersene. Ecco, quindi, come comportarsi in queste situazioni, e come affrontare i problemi. Secondo le ultime statistiche, ogni anno il Centro antiveleno registra ben 67 mila chiamate per intossicazioni alimentari e non. Molti riguardano i bambini, ma anche gli adulti non sono immuni da questo problema.
Come bisogna comportarsi? Se, ad esempio, il tuo bambino ha ingerito dello shampoo o del sapone, puoi agire in questo modo: solitamente non se ne ingeriscono grosse quantità, dato che il piccolo (dopo aver sentito il sapore) lo sputa. Tuttavia, entro 10 minuti vedrete i seguenti sintomi: pallore, brividi, nausea, crampi addominali e vomito.
Controllate subito il battito cardiaco e verificate che sia lucido: se uno dei parametri non è nella norma, chiamate subito il 118. In casi più gravi chiamate il centro Antiveleni più vicino, che vi fornirà subito assistenza. Nel frattempo, però, non dategli da bere nè acqua e nemmeno latte: il primo favorisce la formazione della schiuma. Questa potrebbe arrivare ai polmoni e favorire il soffocamento. Il latte, invece, facilita l’assorbimento dei detergenti.
Se, invece, ha assunto ammoniaca o candeggina, non fatelo vomitare: il reflusso potrebbe raddoppiare i danni. I danni possono essere valutati solo successivamente: nella migliore delle ipotesi, il piccolo potrà convivere con problemi di deglutizione e digestione. Nei casi peggiori, invece, sarà sottoposto ad un intervento allo stomaco.
Infine, se avete ingerito alimenti avariati, potete rivolgersi al vostro medico: quest’ultimo vi prescriverà un gastroprotettore e un antibiotico intestinale.
Tuttavia, non dobbiamo dimenticare una situazione che (per sbadataggine) può innervosirci: quante volte vi è capitato di prendere una dose superiore di un farmaco? Potete stare tranquilli: le dosi consigliate sono, molto spesso, inferiori a quelle tossiche per l’organismo.
Al massimo potreste correre più spesso in bagno, oppure avvertire in modo amplificato l’efficacia del farmaco.