Il funerale è una delle celebrazioni più antiche del mondo, legata alla commemorazione dei defunti, ed è sempre stata presente, dall’Asia alle Americhe, presso tutti i popoli e tutte le culture, ovviamente in forma diversa a seconda della zona geografiche e dell’epoca storica.
Nel XXI secolo continuiamo a celebrare i funerali, ma anche il settore delle onoranze funebri sta cambiando e si muove al passo con l’innovazione. Questo settore si sta evolvendo sempre di più, come si può vedere nella nascita di nuove aziende in Italia. Ad esempio una startup di onoranze funebri arriva anche a Torino, nel capoluogo piemontese, stando al passo con i cambiamenti che toccano questo settore in tutto il mondo, soprattutto in Stati Uniti e Canada.
Come stanno cambiando i servizi funebri negli anni
La premessa è sempre la stessa: si può parlare del settore delle onoranze funebri come di un business alla pari di qualsiasi altro tipo di attività, in quanto queste agenzie offrono un servizio alla propria utenza, la quale a differenza delle altre non conosce target o crisi.
Negli States questo settore è molto più “apprezzato”, soprattutto dai giovani, in quanto sono state comprese quali sono le grandi opportunità lavorative che offre. Certo è un lavoro stressante, che richiede una certa forza emotiva e resilienza psicologica, poiché non tutte le persone riuscirebbero a lavorare a contatto con la morte, poiché resta spesso un tabù, frutto anche di un retaggio culturale superstizioso.
Dai servizi di presentazione delle pratiche burocratiche in caso di decesso, alle preparazioni vere e proprie di un funerale, le agenzie funebri si occupano di numerose attività e possono essere d’aiuto a persone che vivono un momento di grande difficoltà emotiva.
I servizi funebri oltre ad essere un settore economicamente vantaggioso offrono un grande servizio alla comunità, un servizio indispensabile e di grande aiuto anche psicologico per chi resta.
Un’agenzia seria deve necessariamente avere alcuni requisiti essenziali come la trasparenza sui servizi offerti e sui relativi prezzi.
La morte si fa “green”
Oggi le pompe funebri si reinventano stando al passo con il tema “eco-green” che tocca ogni settore commerciale. Da qui il via alla proposta di vendita di urne biodegradabili e alternative alla cremazione tradizionale. Importante a tal proposito ricordare che l’impatto ambientale umano è tale anche quando non siamo più vivi: si stima infatti che ad esempio, per la pratica della cremazione, un forno crematorio emetta all’incirca un chilo di mercurio per 100 salme bruciate.
Il tema si fa poi molto acceso quando si parla di disboscamento per la produzione di legno per le bare.
A tutto questo il settore funebre sta ovviando trovando alternative green: dal “Capsula Mundi” un contenitore biodegradabile che sostituisce le bare in legno, alle urne ecologiche, anch’esse biodegradabili, chiamate “Bios urn”, fatte apposta con due contenitori interni: il primo destinato ad accogliere le ceneri del defunto ed il secondo contenente un seme che nel tempo diventerà un albero”.
In Italia si è già svolta una sepoltura di questo tipo nel 2016.