I dati si rivelano molto confortanti per il settore dei prestiti personali, in quanto una recente ricerca eseguita da Crif, leader nel settore delle consulenze e delle ricerche di mercato per il settore finanziario ha dimostrato che i prestiti personali hanno segnato un aumento molto incisivo rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
A luglio del 2015 i prestiti personali hanno infatti raggiunto la percentuale del 64% rispetto al precedente anno, un dato che ha confermato il trend di crescita registrato a giugno di questo anno, stimato al 81%. Si tratta di buone prospettive per il settore dei crediti e degli investimenti italiani, in quanto l’aumento percentuale delle persone richiedenti credito fa sperare nella possibilità di riaprire un mercato attualmente ancora in crisi.
Per ora le categorie si rivelano tiepidamente ottimiste, in quanto si tratta di una ripresa che non può in assoluto considerarsi definitiva. Gli utenti, secondo questi dati, hanno scelto di ricorrere al credito in quanto dotate dei presupposti per farlo, e gli importi richiesti bastano appena per coprire le cifre delle spese che desiderano sostenere.
Gli italiani non azzardano quindi una richiesta di finanziamento maggiore rispetto all’effettiva necessità, e questo fatto rispecchia secondo gli esperti la fumosa situazione economica che il paese sta ancora vivendo. La fotografia interessa anche le richieste di mutuo per l’acquisto della prima casa.
Considerando che il settore immobiliare si rivela immobile dal 2008, il cauto ottimismo può essere applicato al numero crescente di richieste di finanziamento in questo settore, che si concentra su prodotti da 100 ai 150mila euro da restituire in arco di tempo mediamente pari a 20 anni.
Il boom di aumenti è però stato registrato nel dettaglio dai prestiti personali, un +22% che interessa prestiti al di sotto dei 5mila euro, che vengono impiegati per lo più per acquistare un bene o un servizio specifici e fini a sé stessi.