Le mammelle sono organi ghiandolari che possiedono entrambi i sessi anche se sono molto più sviluppate nelle persone di genere femminile. Sono costituita da circa 15-18 lobi e ognuno di essi contiene al suo interno più lobuli oltre che un dotto galattoforo principale, il quale va ad aprirsi nel capezzolo e permette il passaggio dai lobuli al capezzolo del latte.
Il cancro della mammella, detto anche carcinoma mammario è una patologia dovuta all’incontrollata moltiplicazione di alcune delle cellule della ghiandola mammaria, le quali si trasformano in cellule maligne. Tra i primi sintomi che possono far identificare la presenza del cancro al seno vi sono i noduli palpabili, delle lesioni radiologiche sospette (che non sono palpabili), delle micro-calcificazioni di significato clinico dubbio e le secrezioni ematiche dal capezzolo.
Nel nostro paese il cancro al seno è il tumore con maggior frequenza nel sesso femminile, infatti colpisce circa una donna su 9 e, rispetto al passato, ha un aumento di incidenza nello specifico per la fascia di donne fra i 35 ed i 55 anni. Fare una diagnosi precoce è estremamente importante per riuscire a trattare la malattia appena nella sua fase iniziale, ovvero, quando le possibilità di una completa guarigione sono maggiormente elevate.
Come si può prevenire il tumore al seno?
Fra i tanti fattori che condizionano l’inizio di un cancro alla mammella, soltanto pochi purtroppo si possono considerare influenzati da abitudini personali, ovvero un corretto esercizio fisico, il giusto controllo del peso corporeo e l’assunzione di alcol moderata. Per prevenire il danno derivante dalla malattia, la maniera più efficace è sicuramente quella della diagnosi precoce, mediante un programma di controlli adeguato, mirato e ciclico. Gli strumenti principali per effettuare la diagnosi della patologia sono una visita presso uno specialista senologo, la radiografia della mammella(mammografia) e, infine un’ecografia mammaria.
La diagnosi
Se si accusano sintomi che possono far pensare all’insorgenza di un cancro al seno è bene rivolgersi ad un centro specializzato per effettuare una visita specialistica e tutti gli esami di routine, oltre che richiedere indagini più approfondite, se necessario, come ad esempio le biopsie stereotassiche oppure sotto guida ecografica.
In tutti i casi, il percorso diagnostico termina con un referto anatomo-patologico che, se necessario, comprende la caratterizzazione biologica della patologia in maniera tale da effettuare la giusta diagnosi di terapia necessaria. Possiamo comunque dire che grazie alle numerose borse di ricerca dedicate alla lotta contro il cancro, la medicina sta compiendo sempre più numerosi passi in avanti verso la sconfitta di questo male.