Come confermato dall’Istat, il PIL italiano è cresciuto di 0,5 punti percentuali su trimestre nel terzo quarto del 2017, in accelerazione rispetto allo 0,3 per cento dei tre mesi precedenti. Il dato risulta essere altresì lievemente migliore delle aspettative di consenso e permette di rivedere la crescita annua a 1,8 per cento contro 1,5 per cento precedente, per il record degli ultimi sei anni e mezzo, pur per un livello che è di quasi il 6 per cento inferiore rispetto ai picchi pre-crisi.
Anche se il dettaglio per componenti di domanda non è ancora noto, l’Istat ha già riassunto che come in occasione del trimestre precedente, l’espansione è il risultato di una crescita del valore aggiunto sia nell’industria che nei servizi (a fronte di un calo nell’agricoltura), con presumibile ottimo contributo dall’attività nel manifatturiero, in coerenza con la crescita dell’1,5 per cento su trimestre della produzione industriale nel trimestre.
L’Istat ha altresì specificato che la crescita è arrivata sia dalla domanda domestica che dal commercio con l’estero. In particolare, per quanto concerne la domanda interna, è possibile stimare una accelerazione nel trimestre sia per i consumi che per gli investimenti, mentre sul fronte degli scambi con l’estero, il contributo dovrebbe essere tornato moderatamente positivo, in un quadro di accelerazione per entrambi i flussi. Il contributo delle scorte potrebbe essere ancora una volta speculare a quello del commercio estero e perciò risultare lievemente negativo, dopo il +0,4 per cento visto in primavera.
A questo punto, gli analisti stanno orientando le proprie valutazioni nel ritenere che la crescita acquisita per il 2017 sarà pari a 1,5 per cento, contro una media delle attese degli analisti sul PIL che era pari a 0,7 per cento a inizio anno.