La tassidermia è un termine che deriva dal greco derma, simile all’epidermide, lo strato esterno della pelle. Il termine è appropriato perché consiste nel togliere la pelle di un animale e metterla su una replica realistica del suo corpo. Certo, alcuni potrebbero considerare questo processo inquietante; tuttavia, esso richiede una grande abilità, conoscenza e talento e può essere considerato una forma d’arte.
L’artigiano deve infatti rimuovere la pelle dai resti dell’animale, costruire una figura realistica della forma dell’animale e realizzare repliche realistiche degli occhi e di qualsiasi altro organo. Le figure sono spesso realizzate in poliuretano espanso, mentre gli occhi sono solitamente in vetro. Labbra e muso sono spesso ricreati con cera e argilla.
La tassidermia è una pratica che prevede la conservazione di un animale, per mostrarne in modo permanente la bellezza. Può essere usato come trofeo in ricordo della caccia o per valore educativo o storico. Inoltre, la tassidermia può contribuire alla conservazione delle specie in via di estinzione e viene utilizzata anche quando un animale merita di essere ricordato per la sua importanza, ad esempio perché è il più grande, il più vecchio, il più piccolo o comunque speciale.
Il termine tassidermia è usato anche per descrivere le ricostruzioni sintetiche che non contengono la pelle o altri componenti del corpo di animali o pesci. Per creare un trofeo o una montatura realistica, sono necessarie fotografie di qualità e misure accurate. Questo metodo può essere utilizzato dagli sportivi che praticano il catch and release per ricreare il “big one” senza danneggiare il pesce.