L’ippopotamo, o – letteralmente – cavallo di fiume, è un mammifero erbivoro di grandi dimensioni originario dell’Africa subsahariana. È il terzo animale terrestre più grande al mondo, dopo l’elefante africano e il rinoceronte bianco. Proviamo a conoscerlo un po’ meglio!
L’aspetto dell’ippopotamo
L’ippopotamo è un animale facilmente riconoscibile a causa del suo corpo massiccio. Basti considerare che un ippopotamo adulto può raggiungere i 5 metri di lunghezza e pesare fino a 4 tonnellate. Ha un corpo tozzo e cilindrico, con zampe corte e robuste. La sua pelle, di colore grigio scuro o marrone rossastro, è spessa e priva di peli, con una consistenza ruvida simile a quella del rinoceronte. La testa è grande e prominente, con una bocca enorme dotata di canini e incisivi lunghi e affilati. Gli occhi e le narici sono posizionati in alto sulla testa, permettendo all’ippopotamo di respirare e vedere mentre è quasi completamente sommerso. La coda è corta e robusta, utilizzata per defecare e per comunicare con altri ippopotami.
Il comportamento
Gli ippopotami passano la maggior parte del tempo nell’acqua, dove si rinfrescano, si riposano e si nutrono. Sono abili nuotatori e possono immergersi per lunghi periodi. Vivono in branchi di 20-30 individui, guidati da un maschio dominante. I branchi sono territoriali e aggressivi nei confronti di estranei.
Contrariamente a quanto si possa pensare, gli ippopotami sono tra gli animali più pericolosi d’Africa. Possono essere molto aggressivi, soprattutto quando si sentono minacciati o quando difendono i loro cuccioli. Sono responsabili di un alto numero di attacchi all’uomo ogni anno.
Gli ippopotami si nutrono principalmente di erbe, ma possono anche mangiare frutti e altra vegetazione acquatica. Trascorrono diverse ore al giorno a pascolare. La gestazione dura circa 8 mesi e le femmine partoriscono un solo cucciolo alla volta. I cuccioli nascono in acqua e sono in grado di nuotare e immergersi subito dopo la nascita.
Dove vivono gli ippopotami
Gli ippopotami si trovano in fiumi, laghi e paludi dell’Africa subsahariana. Preferiscono habitat con acqua dolce e abbondante vegetazione. Classificati come a rischio minimo dalla IUCN, la loro popolazione è minacciata dalla perdita dell’habitat, dalla caccia e dal conflitto con gli esseri umani.