Euro accentua la sua forza contro il dollaro

L’euro continua a rafforzarsi contro il dollaro, in vista del meeting della Banca centrale europea in previsione per la giornata di domani, salendo così al massimo da 3 anni a questa parte contro la valuta statunitense, sopra il livello di 1,23.

Come anticipato, il focus sarà principalmente sulla giornata di domani, quando Draghi potrebbe commentare la forte salita della divisa unica, ma di fondo non dovrebbe mutare l’approccio della BCE nei confronti della politica monetaria. Ci attendiamo pertanto la consueta retorica comunicativa, mentre cambiamenti più corposi potrebbero essere in programma nella prossima riunione, la seconda del 2018. Ad ogni modo, è anche vero che molti analisti, considerati i buoni dati macro e la dinamica dei prezzi in Europa, si attendono invece un cambio di passo restrittivo ed anticipato da parte dell’Istituto Centrale.

Cambio EUR/USD in rotta verso 1,22

Il cambio euro/dollaro ha aperto la giornata di oggi con una prestazione di ribasso, giungendo a ridosso di 1,22 dopo che nella notte era stata violata al rialzo la soglia di 1,23. In questo modo, viene così ribadita una soglia ai massimi da oltre 3 anni a questa parte.

Per quanto concerne le principali notizie che potrebbero condizionare l’evoluzione del rapporto di cambio, ricordiamo come questa mattina, sulla stampa internazionale, il vice-presidente della Banca Centrale Europea Costancio abbia dichiarato di essere preoccupato per il recente rafforzamento dell’euro, considerati i movimenti improvvisi che non riflettono alcun cambiamento nei fondamentali né nella ‘forward guidance’ della BCE.

Euro sotto pressione dopo fallimento formazione governo tedesco

Nelle ultime sessioni l’euro ha risentito del fallimento delle trattative sulla nuova coalizione tedesca, sebbene il cambio EUR/USD abbia poi recuperato parte delle perdite grazie anche alla relativa debolezza del dollaro.

Il dollaro USA non è infatti sembrato in grado di poter beneficiare del primo passo positivo, alla camera USA, della riforma fiscale. In senato stanno infatti emergendo pareri discordanti, e le notizie secondo cui gli inquirenti, che già stanno investigando sulle possibili influenze russe nelle presidenziali USA del 2016, abbiano richiesto di mettere agli atti alcuni documenti su Trump, hanno rappresentato un mix che ha impedito il recupero del dollaro.

Disoccupazione stabile in area euro, in diminuzione in Italia

Stando agli ultimi aggiornamenti compiuti dall’Eurostat, in area euro la disoccupazione ad agosto è rimasta ferma al 9,1% per il terzo mese consecutivo, in linea con le attese, ma altresì in flessione di otto decimi rispetto a un anno fa. Il numero dei disoccupati ammonta quindi a circa 14,75 milioni di persone nell’Eurozona, ovvero 42 mila unità in meno di luglio. Sancito ciò, emerge come solamente in Francia, Italia, Spagna e Grecia la disoccupazione rimane al di sopra della media.

PIL area euro cresce come da attese

Stando a quanto asseriscono gli ultimi dati pubblicati dall’Eurostat, il prodotto interno lordo dell’eurozona è accelerato a 0,5 per cento trimestre su trimestre nel corso del quarto trimestre 2016, da 0,4 per cento trimestre su trimestre nel terzo periodo dello scorso anno, in linea con le attese di consenso dei principali analisti di mercato.

Euro assorbe movimento ribassista post-referendum

slot soldiL’euro recupera posizioni sul dollaro, superando anche quota 1,07 e riassorbendo così il movimento ribassista che era scaturito in seguito all’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso in Italia e alle dimissioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, preannunciate la stessa sera della consultazione popolare e comunicate il giorno successivo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Buoni spunti macro dagli Stati Uniti

ipad-606764_960_720Anche se la settimana non è proprio ricchissima di spunti macroeconomici, negli Stati Uniti si può comunque tirare una buona nota valutativa ricordando che nel Paese si registra in ottobre un rimbalzo particolarmente marcato per la stima preliminare degli ordini di beni durevoli che non solo vedono un incremento ampiamente superiore al consenso (+4,8 per cento mese su mese contro il +1,7 per cento previsto) ma beneficiano anche di una revisione al rialzo del precedente da -0,3 per cento a +0,4 per cento mese su mese.

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