Economia USA in stabilizzazione

slot soldiI segnali che nelle ultime settimane sono stati provenienti dai dati macro statunitensi, indicano una generale stabilizzazione dell’economia, anche se su livelli piuttosto deboli per attività produttiva e consumi nei mesi estivi.

Dalla consultazione degli ultimi aggiornamenti statistici appare infatti evidente che se da un lato le prime indagini regionali di settembre per il manifatturiero non mettono in luce peggioramenti rispetto ad agosto (i cui dati non erano stati, comunque, particolarmente positivi), si confermano comunque su livelli piuttosto modesti con spaccati negativi.

Gli USA aumenteranno i tassi di riferimento?

avvocatoTra le principali questioni (aperte) che potrebbero condizionare prioritariamente le evoluzioni strategiche degli investitori italiani, vi è la possibilità che gli USA possano apportare dei rincari nei tassi di riferimento, o no, entro la fine dell’anno.

In buona evidenza, nel corso del primo semestre 2016 la Federal Reserve ha sospeso il rialzo dei tassi ufficiali, confermando così di voler attuare una restrizione leggera della politica monetaria. Ad ogni modo, nonostante il rallentamento di inizio 2016 e le evidenti aleatorietà incise nello scenario internazionale (si pensi a quanto sta accadendo in merito alle tensioni in alcune macro aree, agli attentati terroristici, ecc.), la valutazione della ripresa economica a stelle e strisce rimane positiva: la crescita rimarrà pertanto un po’ al di sopra del potenziale, sempre trainata dalla domanda domestica, e in particolare dai consumi e dagli investimenti residenziali.

Stati Uniti, crescita economica migliore del previsto

man-76202_960_720I mercati finanziari sembrano aver gradito in misura rilevante la notizia secondo cui il dato sul Prodotto interno lordo Usa sarebbe migliore delle previsioni. Nella sua seconda lettura, infatti, il Pil viene innalzato dal + 0,5 per cento della stima flash al + 0,8 per cento di quella definitiva, su base trimestrale. Un dato che ha permesso di generare un pò di fiducia aggiuntiva sui mercati azionari e, probabilmente, la convinzione che la Federal Reserve è sempre più vicina alla scelta del riavvio della sua strategia di rialzo dei tassi di interesse di riferimento.

Più nel dettaglio, l’indice dei prezzi Pce (cioè, il deflatore dei consumi) nel corso del primo trimestre è cresciuto dello 0,3 per cento su base trimestrale, mentre la lettura core è cresciuta del 2,1 per cento su base trimestrale, e la spesa per consumi è incrementata dell’1,9 per cento su base trimestrale, così come la prima stima.

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