Venezia è una delle città più belle non solo d’Italia, ma più in generale di tutta Europa: i suoi canali che la contraddistinguono da qualsiasi altra città, le sue abitazioni tipiche, le tradizioni, la gente, la cucina e le usanze creano un mix davvero affascinante. Non è un caso, del resto, se ogni anno siano numerosissimi i turisti che di anno in anno si riversano tra le viuzze tipiche di questa città! E nonostante la crisi economica abbia finito per attanagliare anche il resto del Vecchio Continente, coloro i quali sono riusciti a programmare una villeggiatura hanno ugualmente scelto il capoluogo veneto come meta prediletta.
Ma allora perchè sui titoli dei giornali leggiamo “Venezia un mare di plastica”? La spiegazione sta proprio nel fatto che i canali che circondano la città risultano essere strapieni di materiale plastico. A far emergere il fatto è stata la campagna Don’t Waste Venice la quale ha monitorato le acque della Giudecca per valutarne l’effettiva qualità: dai test è emerso che i contentitori liquidi rappresentino oltre il 25% del materiale reinvenuto, mentre invece mozziconi, pacchetti di sigarette e accendini raccolgono il 9% del totale. Particolarmente diffusi anche i sacchetti di immondizia che conquistano un triste 6%.
E’ evidente che sulla base di questi dati la cosa più preoccupante sia la diffusione dei contenitori di plastica: praticamente ogni 13 metri di percorso ce n’è uno. E se consideriamo che i metri di canale sono davvero molti (tantto che sarebbe il caso di parlare di chilometri), è facile venire alla conclusione secondo la quale il capoluogo veneto sia praticamente un vero e proprio mare di plastica. I fondali, in definitiva, sono per il 92% strapieni di plastica mentre la rimanente parte è suddivisa tra metalli, gomma e materiale di origine tessile.
Lo scopo primario ora come ora non può che essere la bonifica: non possiamo permetterci di proporre prima di tutto a noi stessi e in secondo luogo anche ai turisti in visita in Italia che un nostro fiore all’occhiello sia così deturpato. Ma avere una Venezia mal ridotta non è mica preoccupante solo sotto un profilo di forma: il fenomeno portato alla luce da Don’t Waste Venice è prima di tutto un allarme ambientale che non ci fa certo onore. Insomma le istituzioni devono assolutamente intervenire per risolvere la situazione e soprattutto occorre aumentare tutte le misure preventive che abbiano la capacità di stanare l’insorgere del problema sin dalla radice.