A volte ci piace sentire i loro richiami, alle volte – quando magari vorremmo dormire qualche minuto in più – la loro attività ci innervosisce un po’. Parliamo naturalmente del fatto che gli uccelli tendono a cantare fin dalle prime luci dell’alba, e spesso anche prima, per la poca gioia di chi si trova nelle loro vicinanze e – come sopra – vorrebbe concedersi un po’ di riposo.
Fino a questo momento si pensava che il mattino fosse il momento migliore per cantare da parte degli uccelli, perché il loro suono non viene disturbato da altre fonti sonore che tipicamente compaiono con il passare delle ore e il conseguente intervento dell’essere umano. Altri scienziati avevano invece suggerito che la luce fioca rendesse difficile fare altro per gli uccelli, come cacciare gli insetti, e che dunque il canto mattutino fosse una sorta di ripiego, ovvero la possibilità di potersi dedicare ad altro in attesa che le attività di caccia potessero riprendere.
Tuttavia, le cose sembrano essere diverse, tant’è che uno studio sulla rivista Animal Behaviour ha individuato un’altra spiegazione che sembra essere piuttosto convincente: in particolar modo, i ricercatori hanno scoperto che i gorgheggi degli uccelli aiutano a riscaldarsi, permettendo un canto migliore nel resto della giornata.
Insomma, cantando presto, sostengono i ricercatori della Duke University (Usa) nella loro ultima analisi, gli uccelli possono avere migliori performance nel resto del giorno. Proprio per questo motivo i più attenti si saranno resi conto che i canti che gli uccelli effettuano nelle prime ore della giornata sono quelli più semplici, mentre eseguono i canti più difficili in tarda mattinata, esattamente come fanno i cantanti lirici. Ma con una differenza: non lo fanno per intrattenimento, bensì per poter impressionare quelli che potrebbero essere i loro potenziali compagni e rivali. Insomma, forse domani sentirai sotto una nuova luce i suoni degli uccelli fuori dalla finestra!