Stando a quanto certificano le ultime rilevazioni effettuate dall’Istat, in Italia la produzione nelle costruzioni è calata in maniera piuttosto decisa nel corso del mese di gennaio, ultimo periodo al quale è possibile riferire la rilevazione ufficiale, con un passo indietro del 3,8 per cento mese su mese, dopo l’aumento dei due mesi precedenti (+1 per cento nel corso del mese di dicembre e 2 per cento nel corso del precedente mese di novembre).
Ad ogni modo, sull’andamento di questo dato statistico non può che aver influito la distorsione legata alla distribuzione delle festività, a cui si sono aggiunte le difficili condizioni meteorologiche in molte parti del Paese.
Rimane dunque positivo il dato su base annua, considerato che l’output è rimbalzato in termini grezzi a +1,5 per cento anno su anno a gennaio, da -3,3 per cento anno su anno del mese di dicembre, ma è crollato a -5,2 per cento anno su anno (da zero precedente) se il dato viene corretto per il numero di giorni lavorativi (che sono pari a 21 contro i 19 del gennaio 2016): si tratta di un minimo da oltre due anni.
In ogni caso, il dato lascia la produzione nel trimestre in rotta per un calo di -2,5 per cento dopo il -0,9 per cento trimestre su trimestre precedente. Tuttavia, è possibile un rimbalzo a febbraio e marzo, per via sia del rientro degli effetti una tantum di cui sopra che del trend di ulteriore ripresa della fiducia delle imprese del settore.
Vedremo dunque già dal mese di febbraio se le buone prospettive di un pronto rimbalzo si verificheranno, o se saremo costretti a riepilogare un primo bimestre dal chiaro segno deludente: le valutazioni sembrano essere ottimistiche, ma tutto è pronto per smentirci.