La rottura del tendine d’Achille

La rottura del tendine d’Achille non è un evento molto raro, anche in individui sani e attivi. La rottura è tipicamente spontanea, e più comunemente viene osservata su individui tra i 24-45 anni di età. La maggior parte di essi non ha avuto precedenti di dolori o precedenti lesioni al tendine e, nella maggior parte dei casi, va incontro a una rottura del tendine circa 2-6 cm sopra l’inserimento del tendine nell’osso del tallone.

I fattori di rischio per la rottura del tendine d’Achille includono un cattivo condizionamento di tale parte della gamba, l’uso di farmaci corticosteroidi, antibiotici fluorochinolonici e uno sforzo eccessivo. Una precedente rottura del tendine d’Achille aumenta naturalmente il rischio per una nuova rottura, sia dal lato che è stato inizialmente traumatizzato, sia dall’altro lato non colpito.

L’aria viziata fa male?

L’aria viziata fa male? Naturalmente, si. E fa male non solamente in ambito domestico, quanto anche in quello professionale: l’aria viziata fa calare le prestazioni dei lavoratori, e questo dovrebbe essere un motivo tale da spingere i datori di lavoro a curare al meglio la purificazione dell’aria degli ambienti professionali, se non si vuole incappare in pregiudizi anche notevoli sul fronte dell’efficienza.

Cos’è e cosa causa l’eczema disidrosico

L’eczema disidrosico, chiamato anche eczema del piede e della mano, o eczema vescicolare, è una condizione della pelle caratterizzata da vesciche piccole e profonde che si trovano più spesso sui palmi della mano, ma possono anche comparire sulle piante dei piedi. Le vesciche possono essere estremamente pruriginose e dolorose.

Le bolle compaiono spesso a grappoli, e alcune persone avvertono un dolore bruciante prima che compaiano esternamente, divenendo visibili. Di solito durano circa due o tre settimane e quando si schiariscono, la pelle nella zona delle vesciche rimane rossa e secca. Considerato che le vesciche sono accompagnate dal dolore, può essere difficile usare le mani o camminare durante l’attacco acuto. Ma quali sono le cause di questa condizione?

Come rendere sostenibile la vostra dieta

Il segreto per la buona riuscita di una dieta? Dovrebbe essere sostenibile. Se dunque non riuscite proprio a vedere voi stessi alle prese con questa dieta tra uno, due o tre anni, allora probabilmente il nuovo regime alimentare non è giusto per voi.

Troppo spesso, infatti, le persone seguono diete estreme che non possono mantenere. Il che significa che non sviluppano mai abitudini alimentari sane e a lungo termine. Ci sono alcune drammatiche statistiche sull’aumento di peso che dimostrano che la maggior parte delle persone recupera tutto il peso perso subito dopo aver tentato una dieta dimagrante, e tutto ciò avviene proprio perché le diete sposate non hanno equilibrio.

Quali sono le cause dell’alitosi?

La maggior parte delle cause dell’alito cattivo è riconducibile… alla vostra bocca. Ricordate infatti che la maggior quota delle condizioni di alitosi è legata al cibo: i residui possono incrementare la presenza di batteri nel cavo orale, e causare un cattivo odore. Anche mangiare determinati cibi, come le cipolle, l’aglio e alcune verdure / spezie, può determinare un alito cattivo.

Come riconoscere una carenza di vitamina D

Se evitate il ​​sole, soffrite di allergie al latte o aderiste con passione a una dieta vegana, potreste essere a rischio di carenza di vitamina D. Conosciuta come la “vitamina del sole”, la vitamina D è prodotta dal corpo proprio in risposta alla pelle esposta alla luce solare, ma si trova anche in alcuni alimenti come pesci, oli di fegato di pesce e tuorli d’uovo, e in prodotti a base di latte e cereali.

La vitamina D è essenziale per rafforzare le ossa, perché aiuta il corpo a integrare il calcio alla propria dieta. Tradizionalmente, la carenza di vitamina D è stata associata al rachitismo, una malattia in cui il tessuto osseo non mineralizza adeguatamente, portando a ossa molli e deformità scheletriche. Ma sempre di più, la ricerca sta rivelando l’importanza della vitamina D nella protezione contro una serie di problemi di salute piuttosto vari e a volte insospettabili.

Perdere peso in poco tempo: meglio limitare i grassi o i carboidrati?

cibo dietaLa discussione su questo argomento è ormai attiva da decenni, ma ad oggi nessuno scienziato è riuscito a dare una risposta definitiva. Per perdere peso è infatti possibile diminuire l’apporto calorico in vari modi, i più rapidi consistono nella diminuzione delle porzioni di alimenti più calorici, come ad esempio i grassi o i carboidrati. In genere è però sempre importante rivolgersi ad uno specialista, come ad esempio un dietologo, che saprà valutare il nostro stato di salute e consigliarci una corretta alimentazione che ci permetterà di perdere peso. Come ci viene consigliato anche su mrbenessere.com spesso il peso in eccesso non è correlato solo al tipo di cibo o alle porzioni che se ne consumano ogni giorno. Per rendere più efficace qualsiasi regime dietetico è importante anche effettuare altri importanti passi.

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