Malaria, le zanzare si fanno intelligenti e cambiano il loro comportamento

L’uso su larga scala di reti da letto trattate con insetticidi ha portato a una sostanziale diminuzione dell’incidenza globale della malaria negli ultimi anni. Di conseguenza, le zanzare hanno spostato i loro tempi di puntura a prima della sera e più tardi al mattino.

In un nuovo studio, un team internazionale di ricercatori ha infatti scoperto che le zanzare hanno maggiori probabilità di trasmettere la malaria nelle prime ore serali, quando le persone sono esposte, piuttosto che a mezzanotte, quando le persone sono protette da reti da letto, e poi di nuovo al mattino. I risultati possono avere implicazioni per le iniziative di prevenzione della malaria.

Dolore alla schiena e umidità: c’è relazione?

Avete mai sentito qualche anziano lamentarsi sul fatto che il clima sta peggiorando la condizione di artrite?

Ebbene, aveva ragione. Le persone che soffrono di dolori cronici hanno più probabilità di soffrire di dolori nei giorni umidi e ventosi, secondo uno studio che ha utilizzato gli smartphone per valutare le connessioni tra il dolore e il tempo.

I risultati di questo studio potrebbero essere importanti per i pazienti in futuro per due motivi“, ha detto il leader dello studio Will Dixon, del Center for Epidemiology Versus Arthritis, University of Manchester, in Inghilterra. “Dato che possiamo prevedere il tempo, potrebbe essere possibile sviluppare una previsione dei disagi conoscendo la relazione tra il clima e il dolore. Questo permetterebbe alle persone che soffrono di dolore cronico di pianificare le loro attività, completando compiti più difficili nei giorni in cui si prevede di avere livelli di dolore più bassi”, ha detto Dixon in un comunicato stampa.

Il consumi di fibre può ridurre il rischio di cancro al seno?

Il consumo di una dieta ad alto contenuto di fibre è stato collegato con una ridotta incidenza di cancro al seno in un’analisi di tutti gli studi prospettici pertinenti. I risultati sono pubblicati all’inizio online su CANCER, una rivista peer-reviewed della American Cancer Society (ACS), e sembrano confermare quanto già confermato da altre ricerche dello stesso settore.

Poiché gli studi hanno generato risultati incoerenti per quanto riguarda la potenziale relazione tra l’assunzione di fibre e il cancro al seno, Maryam Farvid, PhD, della Harvard T.H. Chan School of Public Health, e i suoi colleghi hanno cercato tutti gli studi prospettici rilevanti pubblicati fino al luglio 2019.

Che relazione c’è tra obesità e oppioidi

Due nuovi studi della Boston University School of Public Health (BUSPH) hanno fatto luce sul rapporto tra l’obesità e l’uso di oppioidi da prescrizione negli Stati Uniti.

Uno degli studi, pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine, rileva che i pazienti con indici di massa corporea più elevati (IMC) hanno avuto fino al 158% di probabilità in più di utilizzare a lungo termine gli oppioidi su prescrizione, e che il 27% delle prescrizioni di oppioidi a lungo termine dal 2000 al 2015 erano attribuibili a IMC più elevati.

Cos’è la pressione alta?

Si parla spesso di pressione alta ma… sai esattamente di cosa si tratta?

Considerato che il tema è molto comune, abbiamo voluto dedicare un piccolo approfondimento a questo argomento. Iniziamo dunque a ricordare che l’alta pressione sanguigna, o ipertensione, è una condizione che si verifica quando la pressione sanguigna aumenta a livelli anormali. Non sempre è una condizione particolarmente preoccupante, ma è bene tenere sotto controllo il monitoraggio della pressione sanguigna: la misurazione della pressione sanguigna tiene infatti conto di quanto sangue passa attraverso i vasi sanguigni e della quantità di resistenza che il sangue incontra mentre il cuore pompa. Delle variabili particolarmente importanti, soprattutto per le persone che tendono a soffrire di ipertensione.

Cos’è il bias negativo?

Il bias negativo, o pregiudizio negativo, è la nostra naturale tendenza non solo a registrare più facilmente gli stimoli negativi, ma anche a soffermarci più a lungo e più in profondità su questi eventi. Conosciuto anche come asimmetria positiva – negativa, questo pregiudizio di negatività significa, in sintesi, che sentiamo gli effetti di un rimprovero in modo più forte di quanto sentiamo invece la “gioia” della lode.

Nascita prematura, cos’è e quali sono i sintomi

Il parto si intende prematuro quando un bambino nasce troppo presto, ovvero prima che siano state completate le prime 37 settimane di gravidanza. Nei principali Paesi occidentali, fortunatamente, i tassi di natalità pretermine sono diminuiti costantemente negli ultimi anni, con diverse statistiche correlate che indicano che questo calo è dovuto, in parte, alla diminuzione del numero di nascite da parte di genitori adolescenti e di giovani madri. Tuttavia, il tasso di natalità pretermine in molte aree, anche in Italia, è aumentato nei periodi più recenti, e non tutti hanno la giusta informazione in tal merito, così come i rischi che sono correlati a questa condizione.

Ricordiamo infatti che un bambino in via di sviluppo attraversa una crescita importante durante la gravidanza, e anche negli ultimi mesi e nelle ultime settimane di questo percorso. Ad esempio, il cervello, i polmoni e il fegato, hanno bisogno delle ultime settimane di gravidanza per svilupparsi completamente. Ne deriva che i neonati nati troppo presto (e soprattutto quelli che nascono prima delle 32 settimane) potrebbero andare incontro a gravi problemi di salute, e hanno tassi di mortalità e di invalidità più elevati. Tra i principali pregiudizi di salute, nei bambini che sopravvivono, rileviamo problemi respiratori, difficoltà di alimentazione, paralisi cerebrale, ritardo nello sviluppo, problemi alla vista, problemi di udito.

Narcolessia, una breve guida sulle cose da sapere

La narcolessia è una malattia cronica del sistema nervoso centrale. I suoi principali sintomi includono una eccessiva sonnolenza diurna, una improvvisa perdita di tono muscolare (cataplessia), delle percezioni distorte (allucinazioni ipnagogiche), l’incapacità di muoversi o di parlare, il sonno notturno disturbato. La narcolessia inizia di solito in adolescenti o giovani adulti e colpisce entrambi i sessi allo stesso modo.

Per quanto attiene le cause, è oggi noto che alcune anomalie nella struttura e nella funzione di un particolare gruppo di cellule nervose del cervello chiamato ipocretina svolgono un ruolo nello sviluppo della narcolessia. Per quanto invece concerne la diagnosi della narcolessia, questa si basa su una valutazione clinica, questionari specifici, registri del sonno e i risultati dei test di laboratorio del sonno (polisonnografia e test di latenza notturna multipla).

Cause della rottura del tendine d’Achille

sciareUna malattia può aumentare il rischio di lesioni al tendine d’Achille. Si pensi,  tra le varie, a diabete, malattia tiroidea, insufficienza renale, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, gotta. Altri fattori di rischio per la lesione del tendine d’Achille sono l’età avanzata, il praticare attività o sport che implicano la corsa e il salto, la mancanza di flessibilità, un’attività fisica eccessiva, cambiamenti improvvisi nell’intensità dell’esercizio fisico, uso di corticosteroidi (per via orale o per iniezione) o di antibiotici fluorochinolonici, jogging o corsa su superfici dure, precedenti lesioni del tendine d’Achille, storia familiari di rottura.

La rottura del tendine d’Achille

La rottura del tendine d’Achille non è un evento molto raro, anche in individui sani e attivi. La rottura è tipicamente spontanea, e più comunemente viene osservata su individui tra i 24-45 anni di età. La maggior parte di essi non ha avuto precedenti di dolori o precedenti lesioni al tendine e, nella maggior parte dei casi, va incontro a una rottura del tendine circa 2-6 cm sopra l’inserimento del tendine nell’osso del tallone.

I fattori di rischio per la rottura del tendine d’Achille includono un cattivo condizionamento di tale parte della gamba, l’uso di farmaci corticosteroidi, antibiotici fluorochinolonici e uno sforzo eccessivo. Una precedente rottura del tendine d’Achille aumenta naturalmente il rischio per una nuova rottura, sia dal lato che è stato inizialmente traumatizzato, sia dall’altro lato non colpito.

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